1-PdL. Ferito ma non domo? In senso concreto, non cambia praticamente nulla, anzi, alcune province storiche stanno venendo strappate al PD. In senso ipotetico, però, è la prova che attaccare Berlusconi e stigmatizzare ogni sua porcheria paga. Rispetto all'impressionante, ipotizzato, 40% del dopo terremoto, è in grosso calo. Speriamo che Repubblica non molli l'osso. D'altronde, non si tratta nemmeno di propaganda elettorale, ci sono cose che dovrebbero far venire la nausea a chiunque a prescindere dal colore politico, ma certi votanti hanno moquette di pelo sullo stomaco.
2-Lega. Letale. Per anni la Lega è stato considerato - a ragione - un partito umorale, in pratica degli ubriachi da osteria che potevano avere successo o floppare a seconda di come tirava il vento. Ed era veramente così. Peccato che col passare del tempo si siano superficialmente ripuliti e stiano diventando una forza da controbattere mettendo radici in praticamente tutta Italia. Tra un paio d'anni diventeranno definitivamente il partito dei lavoratori, prendendo il posto (anzi, lo hanno già fatto) dei vecchi partiti comunisti.
3-PD. E vabbè. è andata male, poteva andare peggio. Intanto siamo già lontani dal buonismo suicida di Veltroni, ed è già un passo avanti. Adesso si devono dare una smossa e in fretta. La Serracchiani votata più di Silvio in Friuli. Ci vogliono altre conferme che è la vecchia nomenklatura che la gente non regge, e non il PD?2-Lega. Letale. Per anni la Lega è stato considerato - a ragione - un partito umorale, in pratica degli ubriachi da osteria che potevano avere successo o floppare a seconda di come tirava il vento. Ed era veramente così. Peccato che col passare del tempo si siano superficialmente ripuliti e stiano diventando una forza da controbattere mettendo radici in praticamente tutta Italia. Tra un paio d'anni diventeranno definitivamente il partito dei lavoratori, prendendo il posto (anzi, lo hanno già fatto) dei vecchi partiti comunisti.
4-IdV. Vedi 1. L'antiberlusconismo e la capacità di indignarsi pagano. Non diventerà mai un partito che si fondi su gambe diverse da quelle di Di Pietro, ma come pungolo per il PD può andar bene. Anche perchè per quanto Di Pietro possa saltuariamente rompere i coglioni, non arriverà mai all'estremo di far cadere un governo che lo comprenda (al contrario di Mastella o la vecchia Rifondazione). Il suo nemico numero 1 è Berlusconi, come dice ad ogni ora. E il fatto di non avere un'ideologia dietro ma solo posizioni civili lo rende parecchio condivisibile.
5-UdC. Mah. Ancora non ho capito se è un successo o una semplice conferma che Casini succhia il voto degli indecisi. Vedremo.
6-Sinistra e Libertà e Rifo. Ennesima conferma che le vecchie categorie politiche e ideologiche non funzionano più. I poster in campagna elettorale di PD, PdL, eccetera, dicevano tutti : vota il lavoro, per un futuro migliore, eccetera. Poster di Rifo: "VOTA COMUNISTA" (a caratteri cubitali). Come nei manifesti per gli operai degli anni '70. Operai di oggi: "Che è, roba che si magna?". Il nemico numero 1 di Rifondazione è Sinistra e Libertà. Il nemico numero 1 di Sinistra e Libertà è Rifondazione. Ognuno tiene all'annientamento nell'altro. In tal senso, queste elezioni sono state un successo. Per entrambi....
7-Radicali. Gli unici su cui mi sento di dire che ora come ora non hanno un futuro.
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