
Quanti orrori perdoniamo e tacciamo ai nostri cosiddetti grandi (non che io consideri Mussolini un grande se non nel senso più negativo del termine). Sembra che tutto sia concesso in nome della gloria, anche usare due pesi e due misure: a coloro che potrebbero (secondo noi) permettere un grande progresso dell'umanità consentiamo cose che condanneremmo negli uomini normali. Incidenti di percorso, danni collaterali. Mi chiedo se questo tipo di valutazione - che esiste dalla notte dei tempi - non sia tutto sommato sbagliata. Forse dovremmo deciderci finalmente a comportarci nella stessa maniera coi "grandi" e coi "piccoli": in fondo non bisognava aspettare che ci trascinasse in guerra, per capire che Mussolini era un criminale.
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